Sting e sua moglie, la regista Trudie Styler, non mancano occasione per dichiarare il loro amore per l’Italia e per la città di Napoli.
Nella scorsa primavera Sting, mantenendo una promessa fatta all’ex parroco del Rione Sanità, don Antonio Loffredo, è venuto a Napoli per un concerto riservato ai detenuti del carcere di Secondigliano. Sting ha suonato una chitarra costruita per lui da tre detenuti che avevano seguito un corso di liutai nel carcere di Secondigliano, utilizzando il legno di un vecchio barcone che era naufragato trasportando dei migranti verso le coste italiane.
La moglie Trudie ha girato “ Posso entrare, An ode to Naples “ un documentario su Napoli che sarà presentato il prossimo 23 ottobre nella sezione Freestyle della 18^ Festa del Cinema di Roma.
Nel documentario la regista da voce ai napoletani che, lottando in prima persona contro le difficoltà e la criminalità che affliggono la città, portano avanti iniziative coraggiose per aiutare i giovani a combattere il degrado sociale e diffondere in Italia e nel mondo la storia e la cultura di Napoli.
Trudie Styler ha dichiarato “In quanto regista di origine britannica ma residente in America, sono la definizione di outsider. Ho una casa in Italia da due decenni, ma come vi dirà ogni napoletano, la Toscana non è Napoli. Sophia Loren l’ha detto meglio: non sono italiana, sono napoletana. Napoli è una cultura a sé". Trudie Styler